270
|
L'ULTIMA STAZIONE
| |
3/12/1961
|
TO THE TOMBAUGH STATION (1960)
| |
Copertina di Karel Thole |
WILSON TUCKER | |
| ||
Kathy Bristol non ama la vita mondana, e non coltiva le relazioni sociali. Kathy Bristol preferisce il rischio della caccia. La selvaggina, animali o uomini, l'attira irresistibilmente. Se non fosse così non si sarebbe scelta quel mestiere, e non lo farebbe con tanto entusiasmo da dichiarare di essere disposta a seguire Irvin Webb fino alla Stazione Tombaugh, l'ultima Stazione, se questo fosse necessario per scoprire in che modo il giovane Singleton ha avuto l'incidente sull'astronave. Ma quando lo disse, Kathy non credeva di dover arrivare realmente sul picco ghiacciato di Plutone, dove i terrestri avevano installato, da una decina d'anni, la loro più importante base scientifica per studiare lo spazio oltre l'estremo pianeta del Sistema. E soprattutto non credeva di doverci arrivare in quelle condizioni, in lotta coi secondi e con le gocce di idrogeno liquido, col rischio di arrivare quando già il pianeta aveva incominciato la sua corsa d'allontanamento diventando irraggiungibile. E non credeva di dover fare tanta fatica per convincere Webb a soccorrere il misterioso naufrago che andava alla deriva in una specie di astronave fantasma. Ma tutte queste cose invece succedono, finché Kathy si trova a sperare che l'astronauta ritenuto troppo rude e insensibile, lo sia abbastanza da riuscire ad atterrare sulla sfuggente superficie ghiacciata di Plutone anche così malridotto com'è stato da quel brusco passaggio in caduta libera che il cervello elettronico dell'astronave, stranamente, non ha segnalato come avrebbe dovuto. |