604
|
GIARDINIERE DI UOMINI
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||
29/10/1972
|
CAN YOU FEEL ANYTHING WHEN I DO THIS? (1961/1968/1969/1970/1971)
| ||||||||||||||||||||||||||||||||||
Copertina di Karel Thole |
ROBERT SHECKLEY | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
| |||||||||||||||||||||||||||||||||||
Robert Sheckley è uno dei rarissimi (oggi più che mai) scrittori con i quali il lettore stabilisce, istintivamente, un rapporto personale, si potrebbe dire di amicizia. Ogni suo nuovo libro è come una visita. Ah, eccolo qui, si pensa prendendolo in mano, chissà cosa mi racconterà stavolta. Il cappello di Sheckley è inesauribile, la sua tecnica così perfezionata che gli permette di toccare qualsiasi tasto, far vibrare qualsiasi corda, con una frase, con una sola parola. In questa sua ultima antologia, si va dall'atroce patetismo del primo racconto, al pirandellismo di "Il padrone, il cameriere e il cliente"; dall'umorismo un po' ribaldo di "Raddoppio", a quello psicologico di "Cipolle e carote"; dal semplicissimo, piattissimo e sferzante "Aspetti di Langranak", alla infinita complicazione delle "Differenze immaginarie". Un virtuosismo prodigioso al servizio di un grande favolista.
|