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ASTRONAVE "REDSHIFT"
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11/3/1990
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REDSHIFT RENDEZVOUS (1990)
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Copertina di Vicente Segrelles |
JOHN E. STITH | ||||||||
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L'idea di esplorare l'universo in lungo e in largo è vecchia quanto la stessa fantascienza, idea che ha dovuto fare i conti con il più ferreo dei vincoli imposti dalla fisica: la velocità della luce non può essere superata. Come fare, quindi, per raggiungere le stelle più lontane e compiere il balzo non solo spaziale, ma temporale, che un viaggio così fantastico richiederebbe? I teorici della fantascienza hanno risolto la questione creando l'iperspazio: una sorta di alternativa all'universo normale in cui la velocità della luce può essere non solo eguagliata ma più volte doppiata. E l'astronave Redshift di questo classico romanzo "hard" è appunto una delle unità FTL (più veloci della luce) che solcheranno lo spazio di domani. Un'astronave che costituisce da sola un ambiente spettacoloso, con le sue contrazioni relativistiche e i paradossi temporali, ma su cui fa il suo arrivo ben presto la morte. E al mistero scientifico si unisce quello più tradizionale ma non meno appassionante, della ricerca della verità. In un ambiente unico, inventato e circostanziato fin nei minimi dettagli, dove un delitto ha lo stesso impatto dirompente di un buco nero. Quello a bordo dell'astronave Redshift è un viaggio che non dimenticherete.
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