18
|
ANNI SENZA FINE
| |
20/6/1953
|
CITY
| |
Copertina di C. Caesar |
CLIFFORD D. SIMAK | |
| ||
Questo romanzo è considerato per originalità di concezione
e audacia di tecnica narrativa il capolavoro di Clifford D. Simak, l'indimenticabile
autore di Oltre l'invisibile. In Anni senza fine noi
assistiamo al lento declino della specie umana, simoboleggiata e
riassunta per così dire nella dinastia della famiglia Webster,
per innumerevoli generazioni, dall'anno 2000 all'anno 20.000. Assistiamo
all'abbandono da parte dell'uomo delle città divenute ormai un
relitto di epoche preistoriche, di quando l'umanità dell'era
neolitica aveva abbandonato il nomadismo per stanziarsi in comunità
tribali a difesa dai comuni nemici. Assistiamo all'inizio della civiltà
canina, con Nathaniel, il primo cane parlante, che con l'altro grande
amico dell'uomo, l'automa, sintetizzato nel mistico e pensoso Jenkins,
prepara il mondo di un lontano domani, quando l'uomo sarà scomparso
dalla Terra. Il romanzo narra la cupa e incomprensibile civiltà
delle formiche volte in silenzio alla conquista del pianeta, e al mistero
dei Mutanti, la razza dei Superuomini che prenderà un giorno
il volo per i pianeti dei più lontani sistemi solari e scomparirà
per sempre dal nostro universo. Intravvediamo il mondo crepuscolare,
spettrale di un al di là che solo i cani presentono, quando la
notte ululano contro ombre e suoni che sfuggono alla percezione dell'uomo...
E ci sono le pagine tragiche e grandiose del tentativo di colonizzare
il mondo apocalittico che è il pianeta Giove, popolato da una
razza indescrivibile, mostruosa ed estatica, nella quale alla fine l'umanità
della Terra si annullerà... E poi ci sono gli automi che l'uomo
ha abbandonato sulla Terra e che si emancipano tanto da costruire grandi
astronavi, a bordo delle quali tenteranno la colonizzazione di quei
pianeti che l'uomo non fece in tempo ad esplorare... Anni senza fine
non è soltanto un capolavoro di fantasia scientifica: è
anche opera di poesia, soffusa di una mesta e pensosa bellezza. |