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L'OCCHIO DEL PURGATORIO
6/1992
L'OEIL DU PURGATOIRE (1972)

Copertina di

Brammer

JACQUES SPITZ


La fantascienza ci ha abituati a ogni tipo di viaggio: nello spazio, nel tempo, nelle altre dimensioni. Sembrerebbe che non ci siano altri viaggi da fare, ed ecco invece questo originalissimo romanzo di Jacques Spitz introdurci al viaggio nella causalità. La causalità è il rapporto che unisce causa ed effetto; evadere da esso, trovare una "linea di fuga" che lo eviti, significherebbe veramente uscire dalla realtà. Così, almeno, pensa Christian Dagerloff dell'Istituto Pasteur di Parigi, il deus ex machina di questa storia sorprendente. Per effettuare il viaggio nella causalità, Dagerloff alleva un parabacillo estratto dalla lepre siberiana, sostenendo la teoria che uomini e animali non vivono nello stesso tempo. La mosca, l'ape, la mucca, la lepre, vivendo un attimo prima dell'uomo, riescono ad anticiparne leggermente le intenzioni e le mosse. Il parabacillo anticipa dunque il tempo, e inserito nel nervo ottico di una persona permette di vedere non tanto il futuro quanto il "presente invecchiato", sempre più invecchiato man mano che il bacillo prolifera. Così il protagonista, l'artista Jean Poldonski, può vedere le cose "nello stato in cui sarebbero diventate in seguito". Ma l'illusione di aprire le porte alla quarta dimensione e sconfiggere il tempo è il preludio a una terrificante avventura, una tra le opere più brillanti prodotte dalla fantascienza europea e qui riproposta in edizione integrale.

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