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FLOYD FRUGO UNA FAVOLA NO-GLOBAL
7/2003
(2003)

Copertina di

Jacopo Bruno

VINCENZO ONORATO


Questa che avete tra le mani è una favola. Una fiaba dura e visionaria, ridondante e brutale, secca ed eccessiva. Piena di umori e di odori, di liquidi organici e pensieri d'amore, di morte e di risurrezione. E' anche un'opinione sul nostro prossimo futuro, in forma più di incubo che di speranza, oltre che - in una lettura ipertestuale - un po' metafora filosofica di un presente sempre più globalizzato in cui l'individuo non conta più nulla.

dalla prefazione di Umberto Brindani

In un prossimo futuro dominato da un'unica, immensa multinazionale, Floyd Frugo, italiano del New Jersey, è stato condannato a morte. Il suo crimine è quello di aver contratto dei debiti impossibili da saldare, ed è il crimine più grave nel suo mondo, l'unico che preoccupi davvero il sistema. Per Floyd il destino parrebbe segnato: nessuno può sfuggire al controllo globale, nessuno può ribellarsi a quanto deciso dai padroni del mondo, pochi eletti rinchiusi in una piramide di cristallo dalla quale vedono e decidono ogni cosa. Ma Floyd ha due armi a sua disposizione: una donna che lo ama, e che è disposta a ogni cosa per proteggerlo, e il fatto di essere un uomo comune, insignificante, impossibile da trovare... Un racconto visionario e sorprendente, capace di farci riflettere sul futuro che - forse - ci aspetta.


 

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