"Fino a quel momento, l'International Aerospace Coalition non aveva ancora ssunto piloti donne sui grandi razzi orbitali. Che non ci fosse permesso di pilotarli, non era la politica ufficiale, ma quando chiedevo informazioni, mi veniva sempre risposto qualcosa sulla loro volontà di impiegare la mia esperienza 'in posizioni di maggior rilevanza'. Dal momento che le donne erano entrate nel corpo astronauti grazie alle nostre abilità informatiche, era difficile convincerli a farci sedere in un posto diverso da quello." Quando però la destinazione è Marte e serve un "computer umano" per i calcoli di rientro durante il viaggio, la scelta sembra obbligata. Tutti i computer sono donne e Elma York, pilota astronauta, vuole quel posto.