1980
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Copertina di Karel Thole |
DAVID DUNCAN |
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David
Duncan è uno di quegli autori della vecchia scuola per i quali
il romanzo di fantascienza - proprio perchè ci propone avventure
straordinarie e sorprese ai limiti dell'immaginazione - deve avere solidi
fondamenti di credibilità scientifica e articolarsi in una serie
di situazioni chiare, concrete, logicamente connesse. "Mi svegliai
di colpo e allungai un braccio per accendere la lampada sul comodino.
Erano le tre e mezzo..." "Una sera d'agosto, me ne stavo seduto
a leggere nel soggiorno della mia villetta sulle rive del China Lake..."
"Alle otto di sera del 17 febbraio, Cameron Hume lasciò
il centro sanitario della base di Santa Felicia..." Le sorprese
verranno dopo. Ma bastano intanto questi precisi, pacati, ragionevoli
inizi a caratterizzare i tre romanzi di Duncan riuniti nel presente
volume, e a distinguerli subito da quelle pseudo storie di fantascienza
ormai dilaganti in libreria che cominciano non si sa dove, si svolgono
non si sa quando, e trattano in sostanza di non si sa che cosa. |